Notificazione vescovile per terremoto

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Carissimi,

dispongo si innalzino preghiere e suppliche al Signore per implorare la fine dell’incubo interminabile di questo terremoto e per esprimere la nostra prossimità alle popolazioni così gravemente colpite. Propongo, inoltre, secondo le possibilità di ognuno e nei modi più opportuni, forme concrete di carità fraterna.
Si impone una constatazione: viviamo nella precarietà. Altre popolazioni nel mondo sono sottoposte a frequenti catastrofi naturali. Come vivere la precarietà? Per qualcuno occorre abituarsi a convivere con essa. Secondo altri bisogna contrastare la precarietà, da quella segnata dagli eventi naturali a quella sociale, lavorativa, affettiva: dunque non una passiva accettazione del fato, ma una fattiva reazione con la messa in sicurezza dei territori, l’applicazione di rigorose norme antisismiche, lo studio, etc. Tuttavia, la precarietà con cui è necessario fare i conti è quella della condizione umana: convivenza con una natura imprevedibile, a volte madre, a volte matrigna. Ciò non ha niente a che fare col fatalismo: va fatto tutto, e bene; tutto quanto è in nostro potere.
Etimologicamente “precarietà” viene dal latino “prex – precor” (pregare). Tempo della precarietà è tempo della preghiera come realistica presa di coscienza della nostra fragilità, come apertura al progetto misterioso e più grande di Dio, come forza per reagire, per riprendere speranza e per rinnovare l’impegno.
Concretamente, nei giorni di giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 novembre in ogni parrocchia e in ogni comunità religiosa si organizzino momenti di preghiera comunitaria.
Sabato 5 novembre, la prevista stazione giubilare diocesana, che si terrà a Montefiorentino (Frontino, PU) alle ore 20:45, avrà il carattere di una grande implorazione e di una grande manifestazione di fede.
Con la mia benedizione
+ Andrea Turazzi, vescovo

Non lasciamoci rubare la festa!

A proposito di Halloween

Una mamma, insieme ad un gruppo di educatori, mi chiede un parere sulla festa di Halloween diventata sempre più invadente, oscurando la bella e serena festa di tutti i santi e la commemorazione dei defunti. Esprimo il mio rammarico; innanzitutto per l’esibizione e il trionfo del cattivo gusto anziché della bellezza, poi per l’indulgenza con cui si guarda al fenomeno solo per la sua valenza commerciale o, semplicemente, come ad un altro carnevale. Inoltre, dietro i festeggiamenti horror, i costumi, l’esaltazione del macabro, possono nascondersi molte insidie: pratiche superstiziose, magia, occultismo, esoterismo fino – in alcuni casi – all’evocazione del demoniaco. I più a rischio sono i giovani. Spesso lo sberleffo o la curiosità finiscono per approdare ad esiti rischiosi e inattesi.
D’accordo: non tutti hanno intenzioni dissacranti o blasfeme; Halloween è solo un dettaglio, e nemmeno il più importante, di una società che va via via perdendo i valori autenticamente umani e religiosi.
Che fare? Strappare i cartelloni e le pubblicità che promettono serate folli? Protestare con le autorità indulgenti? Scagliare anatemi?
La lettura degli Atti degli Apostoli, scelti quest’anno come bussola per la diocesi, ci conforta. I primi discepoli erano timida minoranza, ma la forza del Vangelo ha spalancato le porte e ha fatto brillare nel mondo, attraverso i secoli, un annuncio di gioia e di bellezza. Tale fuoco non si è spento. Allora, invece di strappare cartelloni e protestare, è meglio avanzare proposte positive. La prima è quella di educare e sensibilizzare la comunità all’autentica festa cristiana. È importante stimolare un maggior senso critico, soprattutto nei giovani. Non bisogna aver paura di ricordare a loro il significato di questo tempo dell’anno nel quale si ricordano i santi con la loro affascinante testimonianza e i defunti che hanno lasciato una scia di luce e di amore nelle nostre storie personali. È un’occasione preziosa per scoprire la ricchezza spirituale delle nostre tradizioni. «Per la Chiesa esiste una profonda unità tra i vivi e i defunti: è chiamata Comunione dei santi. È una comunione che non si sperimenta, però, attraverso fenomeni esoterici o spiritistici. È una comunione spirituale nella preghiera. Non possiamo conversare con loro come quando erano sulla terra, ma abbiamo la certezza che il nostro amore verso di loro e il loro verso di noi si incontrano nel Signore» (Andrea Turazzi, Vedremo Ameremo Canteremo).
Per i cristiani «la morte è un momento fondamentale e serissimo della vita. Non un gioco per dimenticare esorcizzando la paura». Quale messaggio è più attraente per l’uomo, assetato di infinito, di quello di «colui che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita»? (cfr. 2Tm 1,10). Non lasciamoci rubare la festa!

+ Andrea Turazzi

Turismo per tutti: promuovere l’accessibilità universale

Il 15 ottobre si è tenuta nella Repubblica di San Marino (Centro Congressi Kursaal) la celebrazione nazionale della Giornata Mondiale del Turismo (GMT) sul tema dell’accessibilità per tutti al turismo. Il Vescovo Andrea Turazzi ha tenuto questa introduzione.

La nostra diocesi è onoratissima di accogliere il convegno che ha per tema turismo e accessibilità. Rivolgo un saluto di benvenuto a tutti i partecipanti: organizzatori, relatori, autorità. Interpreto il desiderio di tanti, tra i presenti, di ascoltare le esperienze in atto di “turismo accessibile”. Consentitemi di presentare loro la diocesi di San Marino-Montefeltro. Essa si estende per ottocento chilometri quadrati di montagna. Comprende territori di due stati, San Marino e Italia, due regioni, le Marche con la provincia di Pesaro Urbino e l’Emilia Romagna con la provincia di Rimini. Nell’insieme costituisce una certa unità culturale e geografica: il Montefeltro. Il Montefeltro appare una meraviglia al visitatore che – ad esempio – da Sant’Agata scende e risale verso Pennabilli. Sullo sfondo di un cielo spesso blu, vi vengono incontro volumi di verde, qua e là trapuntati di pievi solitarie, di chiese abbracciate da minuscoli borghi e chiostri deliziosi: tutto rigorosamente in pietra. Si dice che grandi maestri come Piero della Francesca e Leonardo da Vinci vi abbiano intinto il pennello ricreandone i colori, le atmosfere e le armonie. Se varcate la soglia di una chiesa, per piccola che sia, la vedete ancora ricca dei segni del Mistero. Qui, la fede cristiana ha lasciato con prodigalità testimonianze tangibili. Anche chi è di altra cultura e di altre convinzioni, percepisce che su questo territorio il cristianesimo ha avuto l’irradiazione di un bagliore entrato nella storia.
La Chiesa sammarinese-feretrana ha una lunga e venerabile tradizione: è terra prediletta, abitata da una popolazione tenace, schietta, aperta ai valori spirituali e umani. Fondata da due missionari – Marino e Leone – ha espresso lungo i secoli una geniale inculturazione della fede cristiana. Ne fanno testimonianza la memoria di santi e beati, le comunità monastiche e religiose che l’hanno scelta come ambiente ideale, l’ininterrotta trasmissione dei contenuti del Cristianesimo attraverso la famiglia. Sul monte Titano è sorta un’esperienza sorprendente di socialità e di libertà civile, guardata con ammirazione dal consesso delle nazioni: la Repubblica di San Marino, fedele alle sue radici da oltre 1700 anni!
Sul monte Feretrum – che dà il nome al territorio adiacente – hanno trovato unità, sotto la guida del vescovo, le popolazioni delle valli attorno divenute talvolta oggetto di contesa dei potenti di turno. Restano testimonianze di pietra, di preziosi documenti e di arte.

Vi propongo, confidenzialmente, una esperienza personale. Ho un fratello paraplegico che si sposta con la carrozzina. È in questa condizione da vari anni a causa di un incidente stradale. Nei giorni della mia prima venuta nel Montefeltro ha voluto accompagnarmi insieme agli altri fratelli a visitare alcuni luoghi di questo magnifico territorio. Siamo saliti a San Leo. Era una giornata di nebbia; una nebbia che ovattava i rumori e velava delicatamente le case, la Pieve e la Cattedrale. Si scorgeva appena, su in alto, la sagoma della fortezza. Non fu possibile accompagnare mio fratello disabile all’interno della Pieve e della Cattedrale: troppo sconnessa la salita alla Cattedrale e inaccessibile la Pieve, raggiungibile solo attraverso una ripida scaletta di pietra. Mio fratello rimase nella piazzetta accanto alla fontana rivolto verso l’abside della Pieve. Dopo la visita l’abbiamo raggiunto. Era assorto e incantato a contemplare quell’architettura, quegli spazi e quei volumi che costituiscono la meraviglia di San Leo. Ci accolse con queste parole: «Qui anche le pietre pregano! Ho pregato con loro». Col racconto di questa esperienza rivendico la possibilità per tutti di incontrare, di fruire, di partecipare ad esperienze di bellezza: arte e paesaggi. Voglio anche sottolineare la rivincita della bellezza, un mistero così radioso da non potersi misurare quantitativamente. Il problema vero è educare ed educarsi alla bellezza. Introdurre alla contemplazione. Turismo per tutti significa mettere ognuno in grado di apprezzare e godere della bellezza.

Si parla di accessibilità. La preoccupazione va subito ai costi, alla disponibilità delle attrezzature di accoglienza, ai servizi. Accessibilità è anche abbattimento delle barriere. Ma – vorrei dire – accessibilità è soprattutto mettere in condizione le persone di saper cogliere la bellezza. In questo senso l’accessibilità è una missione educativa. Da qualche giorno abbiamo inaugurato nella diocesi di San Marino-Montefeltro l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, una realtà fondamentale per la formazione “ad intra”, ma anche “ad extra”. Abbiamo denunciato in quella circostanza, l’analfabetismo religioso così diffuso e talvolta alimentato da pregiudizi, ad esempio quello di sapere già abbastanza o quello alimentato da un certo timore verso il “sapere religioso”. Come fruire dell’arte, della letteratura, della musica, senza una conoscenza della fede cattolica che ha condizionato mirabilmente la nostra cultura italiana ed europea?
Dunque, accessibilità economica (conosciamo la forte incidenza che il turismo ha nell’economia dello stato, ma anche come la disponibilità economica renda possibile il turismo stesso), accessibilità strutturale (per un turismo disponibile e raggiungibile per tutti), accessibilità educativa (comunicazione e comprensione delle opere e dei percorsi).
A mio fratello – torno all’esperienza narrata – bastò anche solo l’abside di quella Pieve per vivere una esperienza emozionante. La bellezza è da cercare, non è mai svenduta: si dà ma non sfacciatamente. C’è sempre dell’«implicito» come avviene per la Bellezza più bella che è il Deus absconditus!

Turismo: una parola che allude al camminare per tappe, al percorrere, all’andare alla ricerca. C’è un camminare che si fa coi piedi e con le gambe: è il cammino dei mercanti e dei vagabondi. Ci vogliono piedi e gambe, ma non solo. C’è il cammino che si fa con gli occhi: è quello dei curiosi che vogliono portarsi a casa le immagini di tutto ciò che vedono. Ci vogliono le macchine fotografiche e i cellulari, ma anche questo non basta. C’è chi cammina col cuore, allora il suo cammino diventa un incontro. Il suo andare crea legami e porta con sé qualcosa di vivo: un seme che sboccerà a suo tempo. Grazie.

Saluto all’inaugurazione del nuovo Istituto Superiore di Scienze Religiose

Domagnano (Sala Montelupo), 13 ottobre 2016

Oggi è davvero un grande giorno. Ho detto scherzosamente agli amici della stampa che possiamo dire di avere un nuovo “fiocco azzurro” nella diocesi di San Marino-Montefeltro, perché è nato il nuovo soggetto “Istituto Superiore di Scienze Religiose Rimini/San Marino-Montefeltro”. La realizzazione di questo Istituto è una testimonianza di unità e di collaborazione fra diocesi.
La prima parola che mi sento di dire è “gioia”, perché si tratta di una bella notizia: finalmente possiamo contare, anche nella Repubblica di San Marino e nel territorio del Montefeltro, sulla presenza di studi accademici di materie teologiche.
La seconda parola è “gratitudine”, perché questo è stato possibile col lavoro di tante persone. Quanti contatti e quanti incontri sono stati necessari per dare concretezza al progetto; non soltanto con le autorità di San Marino e con quelle del del Montefeltro, ma anche con gli sponsor che hanno generosamente offerto il loro appoggio e il loro contributo. Senza di loro non sarebbe stato possibile portarlo a compimento.
Infine, la terza parola è “impegno”, segno per noi della priorità che vogliamo dare alla formazione. Si è parlato tanto del fenomeno strano dell’analfabetismo, un fenomeno incongruente rispetto all’ambiente in cui viviamo e alla nostra tradizione che è così ricca di elementi cristiani. Tale impegno sentiamo di portarlo avanti ad intra, nella comunità cristiana, ma anche ad extra, perché lo sentiamo anche come un servizio a chi ci sta accanto: questa realtà che nasce è veramente aperta a tutti.

+ Andrea Turazzi

Giornata per la Scuola

Carissimi,
il 4 ottobre prossimo (ma, per necessità organizzative, anche nei giorni attorno alla festa di San Francesco), si tiene la “Giornata per la Scuola”.
Si tratta di un’occasione per manifestare l’attenzione della comunità cristiana al mondo della scuola, istituzione fondamentale per la società e per l’educazione della gioventù: per questo il nostro interessamento e la nostra preghiera.
I dirigenti scolastici e gli insegnanti di religione sono stati informati di questo e delle iniziative in favore dei genitori, degli alunni e degli insegnanti (vedi programma sul retro).
Dove è possibile e consentito è bello che i parroci portino il loro saluto per l’anno scolastico che inizia. Anche questo è un modo per fare nostro il programma di questo decennio dedicato all’emergenza educativa. Un frutto importante è la risposta di tutti alla domanda di partecipazione, secondo la responsabilità di ciascuno.
Con la mia benedizione

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

Istanze d’Arengo sull’aborto: l’omologazione a modelli imposti da altri

Le associazioni e le aggregazioni laicali della Diocesi di San Marino – Montefeltro hanno seguito con molta attenzione il dibattito svolto in Consiglio Grande e Generale sulle istanze tese alla depenalizzazione dell’aborto e hanno accolto con vivo rammarico l’accoglimento di tre di esse. La speranza era di celebrare un salto in avanti verso una forma di civiltà più alta e più rispettosa della identità di San Marino, piuttosto che l’omologazione a modelli imposti da altri Stati.
Questo risultato ci spinge con ancora maggiore determinazione per una presenza costante ed attiva nel dibattito pubblico in San Marino, al fine di portare un contributo teso a riaffermare la dignità e l’inviolabilità della vita dal concepimento fino al suo termine, per la promozione di una cultura della vita alternativa alla cultura dello scarto.
Le aggregazioni e associazioni laicali in questo loro impegno sono disponibili al confronto con ogni uomo di buona volontà che sente la responsabilità di condividere il progetto di eliminare dal nostro Paese ogni possibile causa che possa spingere una madre a pensare a una scelta drammatica come quella dell’aborto.
Le associazioni e le aggregazioni laicali
Diocesi di San Marino – Montefeltro

Inaugurazione Meeting – Conferenza del Presidente Mattarella

Sono di ritorno dall’incontro con il Presidente d’Italia Mattarella avvenuto nella giornata di apertura del Meeting di Rimini. Ho riportato una vivissima impressione da questo incontro. Ho trovato il Presidente persona squisita, di grande dignità, riservata, ma che si concede con grande affabilità. Ho apprezzato le sue risposte ai tre giovani che sono intervenuti al termine della sua conferenza. Tutte risposte aperte ad una grande stima e speranza nei confronti dei giovani. Ogni volta Mattarella chiude le risposte col suo sorriso timido, ma che stabilisce relazione: «Ora tocca a voi – sembra dire – avete talenti da mettere in circolazione». Il Presidente ha apprezzato moltissimo la scelta del tema per questa edizione del Meeting “Tu sei un bene per me”. All’inizio s’è parlato poco di repubblica – ha affermato il Presidente – perché era emergente il tema della democrazia, ma oggi, a settant’anni dalla fondazione, si vede il genio della repubblica che sta nell’ “incontro con l’altro”, come testimonia il titolo della mostra che accompagna il Meeting. Dalle parole di Mattarella traspare la sua convinta dedizione a portare unità all’interno del paese, nel più ampio ambito europeo, nel mondo. Ci siamo abituati effettivamente in Italia – ma potremmo dire anche a San Marino – ad una vita pubblica come scontro e continua delegittimazione dell’altro. Ma non è stato sempre così – ha tenuto a sottolineare il Presidente – l’Italia si è costruita grazie al compromesso virtuoso tra culture diverse.
Nello stringere la mano al presidente avrei voluto dirgli ancora tante cose. Anzitutto avrei voluto portargli il saluto della mia gente, ma anche lo sgomento di tanti di fronte agli scenari orribili di guerra dei quali siamo spettatori e il nostro appoggio al suo sforzo per la pace. L’incontro è stato di un attimo, ma avrei voluto dirgli che mi sento molto ben interpretato dalla sua presenza sulla scena internazionale e che siamo fieri di essere amici dell’Italia e fieri di essere italiani nel Montefeltro. Grazie Presidente.

+ Andrea Turazzi

Messaggio per il Ferragosto

Messaggio per il Ferragosto

Diamo un cortese benvenuto a tutti coloro che in questi giorni di Ferragosto sostano o fanno visita a San Marino e al Montefeltro.
La nostra terra e i nostri borghi vi accolgono non solo con un’ospitalità ben attrezzata, ma con la più grande cordialità.
In una natura esuberante e verdissima e sui monti dell’entroterra sarà possibile fermarsi in luoghi di intensa spiritualità: pievi e chiostri che profumano ancora di Cielo. La visita, ci auguriamo, può trasformarsi in preghiera. Siamo tutti assetati di interiorità.
Il 15 agosto, nel cuore dell’estate, brilla la festa di Maria Assunta in Cielo che, per i credenti, è corale manifestazione di affetto filiale alla Madonna, la madre di Gesù. Ma in lei, assunta in Cielo in anima e corpo, viene esaltata la nostra corporeità. Non siamo angeli, siamo esseri umani, unità di corpo e anima. Il corpo che siamo è anche una responsabilità. Il corpo, preparato da una lunga gestazione, continua ad aver bisogno di protezione e vigilanza. È fragile ed esposto a tanti condizionamenti. Va curato nella bellezza, custodito nella salute, valorizzato in tutte le sue espressioni perché il suo linguaggio sia puro, mai ambiguo e sempre nuovo. Bello nella giovinezza, nell’età matura e ancora nella vecchiaia, perché la bellezza viene da dentro.
Per questo il nostro pensiero va a chi si prende cura della nostra salute, a chi in questi giorni resta al suo posto di lavoro per l’utilità comune. Soprattutto il nostro ricordo è per chi non può andare in vacanza e per chi percepisce la parola stessa come una importuna ironia perché disoccupato e senza lavoro.
A tutti auguriamo serenità e la proposta di scambiarci gesti di pace e di amicizia.

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

CAMMINATA DEL RISVEGLIO

Carissimi,
vi aspetto in tanti alla Madonna del Faggio (Eremo di Carpegna) domenica 21 agostoCi troveremo alle 9 sotto la croce sui prati dell’Eremo per ascoltare alcune testimonianze e poi salire insieme al Santuario per la Santa Messa. Molti arriveranno dai borghi e dalle parrocchie a piedi. Altri potranno raggiungere la meta in auto, soprattutto se accompagnano anziani e ammalati. In ogni zona ci sono dei referenti che si prendono a cuore l’organizzazione.
Quest’anno – anno giubilare della Misericordia – ci si potrà preparare spiritualmente al pellegrinaggio con il sacramento della Confessione.
Presso i monasteri di clausura della nostra diocesi, in giorno stabilito, vi saranno sacerdoti a disposizione, mentre le monache ci accompagneranno con la preghiera e con la lettura della Parola di Dio (anche per questo contattare i referenti).
Anche quest’anno abbiamo una grazia da chiedere insieme come popolo: il dono delle vocazioni, specialmente al sacerdozio.
Vi benedico
+ Andrea Turazzi

Assemblea diocesana di verifica

Assemblea diocesana di fine anno pastorale “Un pomeriggio di Magnificat”

Una Chiesa che si incontra è sempre una risorsa per ogni uomo. Per questo ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno a cuore la qualità della vita nel nostro territorio per scoprire quanto i cristiani possono dare agli uomini loro fratelli.

  1. Sabato 11 giugno 2016 si terrà a Pennabilli l’Assemblea diocesana per «un momento di “verifica” del nostro cammino come Chiesa diocesana, alla luce dei tre punti di impegno evidenziati dal Vescovo nel Programma pastorale di inizio anno:

La misericordia

L’accoglienza

Nuovi stili di annuncio (espressione della capacità generativa della Chiesa, opera congiunta della comunità cristiana e della famiglia);

  1. Un secondo intendimento è rappresentato dalla volontà di far conoscere maggiormente la Diocesi e conoscerci meglio tra noi;
  2. Un terzo obiettivo è il desiderio di dar lode al Signore per le cose belle che ha compiuto nella nostra comunità durante l’anno pastorale che sta per concludersi».

Anche e particolarmente in una società pluralistica e parzialmente scristianizzata, la Chiesa è chiamata a operare, con umile coraggio e piena fiducia nel Signore, affinché la fede cristiana abbia, o recuperi, un ruolo-guida e un’efficacia trainante, nel cammino verso il futuro [Giovanni Paolo II al Convegno ecclesiale di Loreto].

Esorto tutti i fedeli ad essere come fermento nel mondo, mostrandovi sia nel Montefeltro che a San Marino cristiani presenti, intraprendenti e coerenti [Benedetto XVI durante la s. Messa allo stadio di Serravalle – RSM].

Ma la Chiesa sappia anche dare una risposta chiara davanti alle minacce che emergono all’interno del dibattito pubblico: è questa una delle forme del contributo specifico dei credenti alla costruzione della società comune. I credenti sono cittadini. E lo dico qui a Firenze, dove arte, fede e cittadinanza si sono sempre composte in un equilibrio dinamico tra denuncia e proposta [Francesco al Convegno ecclesiale di Firenze].
Rispondiamo all’invito dei sommi pontefici rivolti all’Italia intera e in particolare a San Marino per riprendere, con tutti i fedeli della Diocesi e di fronte a tutti gli uomini, l’esperienza vissuta in questo anno pastorale.

L’invito è rivolto a tutti i fedeli, in particolare agli operatori pastorali della Diocesi.

Questo il PROGRAMMA

– ore 15.00: accoglienza in Cattedrale, preghiera, saluto del Vescovo
– ore 15.20: proiezione di un filmato con le immagini più belle delle attività diocesane realizzate durante l’anno
– ore 15.35: introduzione ai temi dell’Assemblea e ascolto di alcune brevi esperienze
– ore 16.00: suddivisione in piccoli gruppi di lavoro, guidati da un moderatore
– ore 17.15: ritorno in Cattedrale per una preghiera di lode
– ore 18.00: conclusione

Ufficio Stampa
Diocesi di San Marino-Montefeltro