“I fatti e i giorni” dal 19 al 25 ottobre 2014

Settimana dal 19 al 25 ottobre 2014

La parola chiave della lettera aperta del Vescovo ai sammarinesi è “rigenerazione”. Il momento che la Repubblica sta attraversando ha bisogno di un clima di chiarezza, ma anche di fiducia. Non mancano ideali e risorse, ci sono in tutte le formazioni persone di valore e rette. Il messaggio del Vescovo è stato accolto positivamente; se ne è accennato anche in Consiglio Grande e Generale. La questione morale è da affrontare in modo costruttivo, qualcuno sussurra: “rigenerazione e restituzione”. Può essere una chance ulteriore per favorire l’interesse e aggregare giovani per il bene comune.

L’evento della settimana è stato senza dubbio la visita della Romagna a papa Francesco: oltre 2500 i pellegrini saliti a San Pietro in Roma mercoledì 22 ottobre (oltre 300 della nostra diocesi). Le “sette sorelle” insieme in questa occasione come in tante altre: Ravenna-Cervia, Imola, Faenza-Modigliana, Cesena-Sarsina, Forlì-Bertinoro, Rimini, San Marino-Montefeltro. Il Papa sviluppa il tema della Chiesa come “corpo di Cristo”: un prodigio di unità che si compie per opera dello Spirito Santo. Come le ossa aride si ricompongono nella visione del profeta Ezechiele (cfr. Ez 37), così lo Spirito tiene unite le membra della Chiesa al loro capo che è Cristo. Guai “smembrare” il corpo. Fuori di metafora sono le invidie, le gelosie, le maldicenze che creano disunità e conflitti. Un cuore geloso – ha ammonito papa Francesco – è un cuore acido, un cuore che invece del sangue sembra avere l’aceto; è un cuore che non è mai felice, è un cuore che smembra la comunità”. Ma il Papa ha una parola “personale” per le diocesi della Romagna: “Saluto i fedeli delle diocesi della Romagna, con i loro vescovi, e li esorto a saper ricavare dal Vangelo i criteri ispiratori per la vita personale e comunitaria”. Emozione, gratitudine, gioia e voglia di attuare subito questo programma altissimo e semplice… Si è cominciato, già sui pullman che riportavano i pellegrini alle loro case: condivisione, fraternità e… pazienza.

Un altro fatto caratterizza la settimana: straordinario anche se non “buca” la grande cronaca. A Pennabilli, nel monastero agostiniano sulla rupe, si spegne suor Michelina Calisti a cento anni e sei mesi di cui 77 di vita religiosa. Così la ricordano le sue Sorelle: “Michela, originaria di Maciano (frazione di Pennabilli) è stata un vero dono per tutte noi. La sua presenza, che negli ultimi due anni è stata silenziosa e sorridente, ci ha fatto sperimentare da vicino il senso e la preziosità dell’affidamento, della docilità, dell’amore grato che sorride ad ogni gesto di affetto e di cura. È stata per ciascuna uno spazio di accoglienza mai ritirato, nemmeno in quest’ultimo tratto di strada ove, negli istanti di coscienza, non ha cessato di sorridere, accarezzare, baciare ognuna. È spirata serena, naturalmente, come una lampada che ha dato tutto, fino all’ultima goccia di olio. Eravamo tutte con lei”.