Il 4° Forum del Dialogo

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Il 4° FORUM del DIALOGO, a San Marino, allarga i suoi orizzonti di riflessione, secondo una logica di graduale ampliamento degli orizzonti culturali già proposti in passato: dal tema monotematico della 1ª edizione; al più vasto sguardo sulle diversità nella 2ª edizione; a quello ancora più ampio della 3ª edizione su Giovani e Adulti. Per la 4ª edizione il tema sarà “Dialogo con i nostri tempi: problemi, opportunità, prospettive.
Come si ricorderà, le prime edizioni hanno affrontato alcuni temi specifici: il 1° anno. Noi e l’islam; il 2° anno il Dialogo con le diversità: il 3° anno: il Dialogo intergenerazionale: GIOVANI EADULTI. Il tema della 4ª edizione è ancora più impegnativo nel voler puntare l’occhio di una riflessione pacata e rigorosa sulla società post-moderna e sui risvolti dei suoi cambiamenti che mettono in luce questioni di significativa portata sociale, culturale, antropologica. Questo significa sapersi porre con realismo e con responsabilità consapevole davanti ai drammi e alle opportunità che questa società presenta.
Sì, si parlerà di problemi e di opportunità, ma anche di prospettive per l’uomo d’oggi che vive in quella che l’antropologo francese Marc Augé chiama “la surmodernità”, riferendosi ai fenomeni sociali, intellettuali ed economici che caratterizzano la complessità di questa società post-moderna e post-ricchezza. Una società in cui tutto è sovrabbondante: il tempo, lo spazio e persino l’egoismo o, meglio, il self-egoismo. In questo contesto, il 4° Forum non vuole correre il rischio di fare danni, alimentando il pessimismo già così pervasivo, se si soffermasse solo ai problemi e non incoraggiasse quel senso di fiducia e di speranza che il cittadino oggi va ansiosamente cercando.
Grazie anche ai buoni suggerimenti del nostro Comitato scientifico che ci affianca, abbiamo pensato di accompagnare la riflessione e lo studio in queste giornate con una serie di domande da porre ai relatori e al pubblico nella formula interattiva tipica di un forum:
Perché tanta emigrazione?
Perché tanta povertà?
Dov’è il lavoro?
Usiamo le tecnologie… come?
Cambiamenti climatici… con quali effetti?
Dov’è la felicità dell’uomo d’oggi?…
Il format con cui è nato il Forum è rispettato rigorosamente come spazio di studio, di riflessione e di proposte da approfondire e da sviluppare; ma non come convegno a tesi o come festival o come sagra paesana di un evento spettacolare.
Un ambito che – argomentando su problemi di forte attualità – non ne propone meccanicamente la soluzione, ma che incoraggia a riflettere quanti si stiano ponendo alcune domande in merito e che stimoli domande nuove. È questa l’originalità di una formula che molti ci incoraggiano a sviluppare e che, in qualche modo, interpreta il senso dei fenomeni che segnano la post-modernità. Il tutto, tenendo conto delle risorse e dei limiti reali che il contesto ci impone. Per ogni tema abbiamo già l’adesione di illustri studiosi di varie Università: Maurizio Ambrosini dell’Università di Milano; Serafino Negrelli, dell’Università di Milano-Bicocca; Stefano Triberti dell’Università Cattolica; Umberto Curi e Toni Scipioni dell’Università di Padova. Ormai il Forum consolida il suo impianto più come processo culturale che come evento spettacolare, per questo alla prima giornata e mezza, seguono alcune sessioni di approfondimento, seguendo le indicazioni di interesse che il pubblico esprime. Ogni esperto sarà affiancato da alcuni testimonial nel discorso aperto con il pubblico che potrà porre domande e sollecitare risposte.
Si vuole così puntare a forme molto interattive per suscitare e generare pensiero in una società che rischia di non pensar più, per aver affidato tutto alle emozioni provocate dai media di ogni tipo. Ad incoraggiare l’iniziativa concorre il Patrocinio delle Istituzioni, dei Capitani Reggenti, del Consiglio d’Europa, del Congresso di Stato, della Diocesi San Marino-Montefeltro, dell’Ambasciata d’Italia e di tutti i Nove Castelli, due dei quali – Borgo Maggiore e Chiesanuova – quest’anno assumono la titolarità del Forum. Piace, infine, ricordare con soddisfazione che il positivo contagio culturale si allarga quest’anno fino al Senegal, ad alcune università straniere e coinvolge alcuni Comuni vicini che saranno presenti e incoraggeranno la partecipazione dei loro cittadini.
L’invito a partecipare è rivolto a quanti ritengono utile porsi davanti alle “novità” che segnano questa società per imparare ad affrontarle. È questo uno dei comportamenti consapevoli di una cittadinanza attiva.

Renato Di Nubila
Responsabile scientifico del Forum