Messaggio per la Commemorazione dell’eccidio di Fragheto

Fragheto, 9 aprile 2016

Fragheto: ahimè, anche il nostro territorio porta il segno di una ferita profonda. Un giorno di tanti anni fa Fragheto ha visto scorrere il rosso del sangue mentre attorno risplendeva il candore della fioritura di primavera.
Noi siamo qui a ricordare e raccontare, ancora una volta…
Un racconto doveroso perché non vada perduta la memoria delle persone innocenti che hanno subito violenza…
Un racconto necessario perché le nuove generazioni imparino dalla lezione della storia il grande bene della pace…
Un racconto utile perché nascano e si rafforzino progetti di impegno civile, perché maturino in noi tutti consapevoli giudizi sulle nostre emozioni. Noi adulti … in prima fila come testimoni, prima ancora che come maestri, di questa ascesi per costruire relazioni buone con tutti.
Non c’è nulla di più importante che amare
Alla luce di questa frase ognuno dica a se stesso: “Questa mattina guardo le mie azioni e le mie parole di ieri … Ammetto che tante di esse non sono state pienamente in linea. Allora inizio questo nuovo giorno con un atto di pentimento e con una nuova scelta: oggi voglio dare importanza solo all’amare! Amare, ossia, donarmi senza aspettare nulla in cambio:

  • ringraziare per ogni attenzione ricevuta;
  • sottolineare l’esempio e la parola del mio prossimo che mi sono state utili;
  • accennare alla gioia che ricevo dal mio prossimo e dalla sua presenza;
  • mettere in rilievo le sue doti, il suo contributo.

Fragheto e le sue ferite…
Anche Gesù risorto, mio Signore, porta le piaghe del suo Venerdì Santo.
Ma ora quelle piaghe sono un segno del suo amore e del suo perdono, sono un segno della sua vittoria! “Omnia vincit amor”. (Tutto vince l’amore)
Che il Signore risorto faccia di tutti noi uomini di pace!
Questo è il mio augurio e la mia preghiera; in realtà, anche se lontano sono presentissimo tra tutti voi e chiedo al diacono – il sig. Antimo Cecchi, responsabile della cura religiosa di questi paesi – di farsi portatore di questo mio affettuoso saluto.

+ Andrea Turazzi