Omelia XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Omelia di S.E. Mons. Andrea Turazzi

Sartiano, 11 Ottobre 2015
 

Sap 7,7-11
Sal 89
Eb 4,12-13
Mc 10,17-30
 

È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…
Quest’ immagine sorprende ogni volta. Circolava già al tempo di Gesù, poi trascritta nel Talmud con un dettaglio diverso: l’animale alle prese con la cruna dell’ago era un elefante; un detto per affermare una quasi impossibilità. E’ un’espressione di una grande radicalità che non dobbiamo in nessun modo annacquare: davvero la ricchezza può essere un ostacolo decisivo sulla strada del regno di Dio. Ma è un ostacolo anche l’ansia per la ricchezza che non c’è. A volte diviene pessima consigliera, fino a suggerire ciò che è male. Quasi sempre fa sprofondare nella paura o nella sfiducia o nell’invidia.
Ma tutto è possibile a Dio: è la bella notizia contenuta in questa pagina. E possibile perfino – incredibile! – il cambiamento dei nostri cuori di pietra in cuori di carne. Non consiste in questo l’essere salvati? Cioè, diventare capaci di vivere liberi, in pace con Dio e con gli altri; capaci di utilizzare le ricchezze (che di per sé non sono cattive) come mezzo per il bene e non come unico scopo dell’esistenza; capaci di vincere le tentazioni che portano fuori dalla strada tracciata da Gesù.
Che cosa mi manca? È la domanda del giovane ricco che si presenta a Gesù come uno che invece pensa di avere tutto. E’ un giovane virtuoso, ed è sincero nella sua domanda: Che cosa mi manca? Chi di noi si sente di chiedere a se stesso, con schiettezza, «che cosa mi manca»? A quel giovane mancava una cosa, una sola: la libertà. E’ un rappresentante di quanti sono posseduti da quanto possiedono.
Gesù gli dice: Va’ vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri e seguimi… A queste parole, annota il vangelo, se ne andò triste, perché aveva molti beni. Pietro e gli altri discepoli erano probabilmente meno ricchi di quel giovane, ma sicuramente più liberi: Ecco, abbiamo lasciato tutto per seguirti… Una proposta: teniamoci cara la domanda «che cosa mi manca?». E poi aiutarci a fare quanto propone Gesù!