6 maggio – Le parole di Maria

Dopo i racconti dell’infanzia c’è un grande silenzio negli anni della vita quotidiana di Nazaret di Maria, Giuseppe e Gesù. Eppure, sono anni che parlano al nostro quotidiano che, come quello della famiglia di Nazaret, è fatto di lavoro, di relazioni, di affetti.

Ritroviamo Maria, per esempio, ad una festa di nozze; ce lo racconta l’evangelista Giovanni: una festa di paese, con tanti invitati. A Cana viene proclamato il Vangelo dell’amore sponsale: Maria è sposa! È attenta a quello che accade attorno a lei. Spicca il suo senso pratico: previene l’imbarazzo degli sposi novelli. Anche qui c’è ancora una parola della madre verso il figlio Gesù: «Non hanno più vino» (Gv 2,3). Sa che nella vita di ognuno, al di là del fatto di cronaca di quel matrimonio, l’amore può venir meno come il vino delle nozze. L’amore sulla terra è a rischio. La diminuzione, il venir meno, il tramontare sembrano quasi una costante per le esperienze umane. Maria, a Cana, non si rassegna e sente che le cose possono andare diversamente: dal meno al più, dal poco al tanto, dall’acqua al vino. Gesù, infine, interviene. Sarà il suo primo segno. Ma c’è una parola della Madre anche per i servi indaffarati tra i tavoli degli invitati al ricevimento: «Fate tutto quello che lui vi dirà» (Gv 2,5). Nel racconto è prefigurata la vocazione di Maria ad una maternità universale: parlerà al suo figlio Gesù di noi e parlerà al nostro cuore di Lui.

I Vangeli non registrano altre parole di Maria. Se facciamo eccezione per il cantico del Magnificat, le parole registrate nei Vangeli pronunciate da Maria sono in tutto trentanove, articoli compresi!

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C’è un Salmo che contiene un’immagine molto bella e originale: «Metti, Signore, una sentinella sulla mia bocca (pone, Domine, custodiam ori meo)» (Sal 141,3). Proponiamoci nella giornata di domani di fare attenzione alle parole che escono dalla nostra bocca!