Discorso alla Fiaccolata durante la festa patronale della Pieve di Ponte Messa

Ponte Messa (RN), 13 agosto 2022

Ponte Messa è in festa. Vedo tanta gente che si è unita, bambini e giovani, famiglie e adulti, uomini e donne. In mezzo a noi, spiritualmente, è presente la Madonna.
Può essere che durante il percorso a piedi non sempre siamo stati attenti (ci è venuto da pensare che non piove mai, oppure a chissà cosa pensano gli automobilisti che sfiorano la processione…), le distrazioni sono tante. Tuttavia, ci siamo fatti accompagnare dalla Madonna. Prima di lasciare la vostra splendida Pieve, incoraggio ciascuno a formulare una preghiera personale, che parta dal cuore.
La Madonna non ha bisogno di essere portata a spalle, è sempre in mezzo a noi, però il segno della Madonna lungo le strade della comunità ha un grande valore simbolico. Non siamo noi che accompagniamo la Madonna: è Maria che visita le nostre case.
Il Vangelo che è stato scelto per la festa dell’Assunzione (15 agosto) è quello della Visitazione: Maria, dopo aver ricevuto l’annuncio dall’angelo e aver detto il suo “sì”, si è stretta al cuore la Parola di Dio che era arrivata a lei attraverso il messaggero. Avrebbe potuto bearsi, perdersi in quella Parola e invece lascia Nazaret e si incammina verso un quartiere alle porte di Gerusalemme che si chiama Ain Karim (a 6 km da Gerusalemme). Maria conserva la Parola nel suo cuore. Più volte il Vangelo dirà che Maria «conservava tutte queste cose e le meditava nel suo cuore» (Lc 2,19). Nel contempo si mette in cammino e va da Elisabetta, sua cugina. In due versetti del Vangelo di Luca per ben quattro volte incontriamo la particella “verso”. Perché questa ripetizione? L’evangelista vuol farci capire che Maria è tutta dono, è tutta “fuori di sé”, attenta “verso” chi ha bisogno, in questo caso sua cugina che è incinta. Maria non pensa a sé, non ha nessun ripiegamento su di sé, è rivolta verso gli altri. La preghiera e l’ascolto della Parola di Dio da una parte, l’impegno e la concretezza dall’altra, vanno insieme, non si escludono a vicenda. Anzi, se a volte siamo poco concreti, poco caritatevoli è perché stiamo poco nella preghiera.

Concludo con tre sottolineature sulla preghiera mariana.

  1. Pregare attraverso Maria. Spesso usiamo questo modo di dire: «Prego la Madonna». Non è un errore. Tuttavia, la preghiera cristiana, di per sé, è sempre rivolta a Dio: Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Quando diciamo che preghiamo Maria, si intende dire che Maria prega per noi, si mette fra noi e Dio, intercede per noi. Questo è accaduto anche a Cana di Galilea, quando ci fu il banchetto per le nozze e Maria si accorse che era venuto a mancare il vino. Maria intercede e parla a Gesù di noi. A noi dice: «Fate quello che lui vi dirà» (Gv 2,11).
  2. Pregare con Maria. La Madonna è al nostro fianco quando preghiamo. Lo fa come una mamma che sostiene il parlare incerto del suo bimbo. Si mette accanto a noi, prega con noi. A questo riguardo è molto bello ricordare quando Gesù, sulla croce, affida la Madonna al discepolo Giovanni, che ci rappresenta tutti: «Ecco tua madre» (Gv 19,27). Anche i discepoli che vanno nel Cenacolo dopo l’Ascensione godono della presenza di Maria che prega insieme con loro.
  3. Pregare come Maria. Come pregava Maria? Custodiva nel suo cuore tutte le cose che viveva; le vedeva e le considerava davanti al Signore, le cose più belle e quelle più difficili. Maria ci insegna come si fa a pregare. Nel giorno dell’Assunzione di Maria leggeremo e mediteremo: «L’anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). San Luca non era presente, non l’ha registrato dalle labbra di Maria, ma è sorprendente che metta sulle labbra di una ragazzina una preghiera di lode al Signore così aperta sulle vicende della storia del suo popolo. Dio sta dalla parte dei poveri e mantiene le sue promesse di salvezza. Attraverso Maria, Dio visita il suo popolo.

La Madonna è stata con noi questa sera e lo sarà per sempre. La sua presenza ci dice che il Signore, l’Onnipotente, è in mezzo a noi e di noi si prende cura.