Mandato agli operatori pastorali

Cattedrale di Pennabilli, 28 settembre 2014
 

  1. Un regalo alla nostra Chiesa.

Un regalo bello, utile, variopinto. Davvero fortunata la nostra Chiesa a ricevere questo regalo!
Un regalo è sempre un segno d’amore; vorrei dire di più: attraverso il regalo il donatore dichiara la sua prossimità all’amato e il suo permanere nella prossimità.
Chi fa il regalo alla nostra Chiesa è il Signore stesso. Egli vuole esserle vicino e di lei prendersi cura.
Un regalo, una volta consegnato, non è più reclamato, è offerto per sempre!
Ebbene, il regalo che il Signore fa alla nostra Chiesa siete voi!
Voi catechisti: collaboratori per l’Iniziazione cristiana in sinergia con le famiglie dei bambini e dei ragazzi e con tutte le realtà della parrocchia (liturgia, carità, missioni); catechisti non solo per i piccoli, ma anche per i giovani e gli adulti, per un itinerario educativo al fine di raggiungere la pienezza della vita cristiana e una mentalità di fede.
Voi ministri straordinari dell’Eucaristia, che portate Gesù a chi è impossibilitato a riceverlo in Chiesa. Ci aiutate a tenere sempre alto l’amore per l’Eucaristia. Collaborate coi sacerdoti nell’accompagnamento dei fratelli e delle sorelle che sono nella sofferenza.
Voi operatori della Caritas: segno concreto dell’attenzione della comunità a chi è in difficoltà, mantenete viva, nella comunità e in ciascuno, il dovere della testimonianza della carità, il “fare tutto per amore”. Gli operatori della Caritas tessono una rete di amicizia fra le case della parrocchia, tengono contatti costruttivi e collaborativi coi servizi sociali.

 

Ci sono poi tante altre forme di ministerialità affidate ai laici che partecipano alla comunione ed alla missione della Chiesa: nel mondo della scuola e dell’educazione, del lavoro, della sanità, della famiglia, dell’animazione politica.
La nostra Chiesa riafferma la scelta dell’Azione Cattolica quale particolare forma di ministerialità laicale e associativa che, per il suo peculiare rapporto col Vescovo e con i presbiteri, assume stabilmente l’impegno della costruzione della Chiesa particolare e delle comunità locali.
La nostra Chiesa poi riconosce e accoglie le diverse aggregazioni ecclesiali che rispondono alla normativa canonica e ai criteri di ecclesialità indicati dai Vescovi italiani, valorizzando il loro apporto nel progetto pastorale diocesano e parrocchiale.
Un grande dono sono i ministeri istituiti: lettori e accoliti, rispettivamente a servizio del “libro” (la Sacra Scrittura) e dell’altare. Lettori e accoliti sono resi tali mediante una istituzione vera e propria, sancita da un rito, con una qualificata stabilità ed una “missio” canonica.

  1. Quanti doni! Quanta ricchezza! Che varietà!

Oggi – si potrebbe dire – è la festa dei carismi e dei ministeri. O meglio, si potrebbe dire che tutta la vita cristiana è ministeriale. Il servizio è una categoria ed uno stile che necessariamente configura i discepoli di Gesù. Consiste nel pensarsi “dono”; sì, dono gli uni per gli altri!
La ministerialità, il servizio, hanno caratteristiche qualificanti:
– l’umiltà; è bandita ogni presunzione, ogni aspirazione al “mettersi in mostra”, ogni forma di potere. Il Signore sa e conosce i nostri passi.
– la gratuità; non pretendere riconoscimenti, battimani, mance… “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Spargete buon umore!
– la gioia; il Signore ama chi dona con gioia. La gioia ha una radice profonda, talvolta ricoperta da strati di dolore, di sofferenza e di fragilità. È la gioia che viene dall’incontro con la buona novella di Gesù: Evangelii gaudium.

  1. Festa del rientro.

Sì, è festa perché è bello ritrovarsi. Davvero questa sera siamo in tanti!
Ho usato la parola “rientro”. Intendo rientro dalle vacanze, da una prolungata assenza, certo, ma qui il termine assume un più alto significato. Si “rincasa”. Si torna a casa dopo un viaggio. Si torna dopo aver compiuto una missione. Si torna – a volte – dopo aver “sbattuto la porta”… Metafora del nostro ritorno a Lui! Ed è festa grande.