Qui si prega per tutti!

Durante la colazione, da un tavolo all’altro, ci si chiede che cosa potrà mai succedere oggi in Russia; una data, quella del 9 maggio, che è andata giorno dopo giorno profilandosi particolarmente minacciosa. Mentre scrivo non ne so nulla. Annoto questa cosa per dire che la nostra carovana di pellegrini è tutt’altro che avulsa dalla realtà. Per la pace si è in ansia, per la pace si prega. Si prega per tutti.

Siamo arrivati a Lourdes in prima mattinata: il sole splende. Avevamo lasciato la Romagna coperta di nubi e bagnata da qualche goccia di pioggia. Sullo sfondo ci appaiono i Pirenei, maestosi e ancora coperti di neve, mentre nella campagna constatiamo la rivincita del verde. Il tempo di darci una sistematina… e veniamo accompagnati dritto alla Grotta delle apparizioni. Oltrepassiamo negozi, alberghi, bureau e chiese. La guida ci invita al silenzio e al raccoglimento: siamo in una chiesa a cielo aperto e il fiume Gave de Pau, gonfio di acqua, accarezza il nostro silenzio col suo fruscio.

Per molti è la prima volta; il che costituisce anche per i veterani motivo di emozione. Si arriva alla Grotta e si passa silenziosi sfiorando le pareti ormai lisce per il contatto di milioni di mani. Due flash: una ragazza confessa di aver sentito la necessità del contatto, anche fisico; una giovane signora non può fare a meno di scattare una foto ad una goccia che affiora dalla roccia e brilla come un rubino. «È una lacrima!», sussurra: vede in quel segno il suo dolore.

Soprassediamo sul menù francese. La mente è altrove, come del resto i desideri.
Per tutti l’immagine che torna nella comunione d’anima serale è la preghiera del Rosario davanti alla Grotta e – c’è stato detto – trasmessa su TV2000 (canale 28). Una preghiera assolutamente semplice, preceduta da dieci minuti di altissimo silenzio prima della diretta; silenzio che riveste di sacralità il momento. Come Bernardette Soubirous, con la Madonna, scorrono i grani della corona. Da casa ci seguono. Ne abbiamo la prova quando, tornando in albergo, vediamo gli sms sui cellulari.

È una confidenza condivisa: a molti succede di non pregare per sé, ma per le persone che si sono affidate: non c’è niente come il dolore condiviso a rendere più forte e autentica la preghiera. Qualcuno conferma d’essersi dimenticato di sé: strana trasformazione che accade nell’anima, quasi un’estensione della maternità di Maria. Guidano la preghiera i nostri vescovi, a loro volta emozionati e commossi come nei solenni pontificali nelle loro Cattedrali. Impariamo dal responsabile delle liturgie che a seguire il Rosario su TV2000 si contano dai 2 ai 3 milioni di telespettatori; il sabato e la domenica si oltrepassano i 4 milioni. A scoprirlo è stata la RAI che a quell’ora (le 18 pomeridiane) vede un crollo dell’audience sui propri canali. Lascio al lettore lo spazio per una riflessione su questi dati: così discreta… fa molto di più la Madonna!