Venerdì 21 marzo, terzo venerdì del mese, a Pennabilli si celebra l’anniversario della lacrimazione della Madonna delle Grazie, protettrice di Pennabilli e della Diocesi di San Marino-Montefeltro.
Nel Santuario della Madonna delle Grazie, alle ore 11, mons. Andrea Turazzi, Vescovo emerito di San Marino-Montefeltro, celebrerà la S.Messa con tutti i sacerdoti della Diocesi, mentre alle ore 17.30 presiederà la S.Messa mons. Domenico Beneventi, Vescovo di San Marino-Montefeltro.
Un po’ di storia
Il terzo venerdì di marzo del 1489, era il 20, nei Castelli di Penna e di Billi accadde un fenomeno miracoloso.
La quattrocentesca immagine della Madonna delle Grazie di Pennabilli, affrescata nel 1432 nella chiesa dedicata a San Cristoforo, detta di Sant’Agostino, risalente al secolo XI, retta poi dagli eremitani agostiniani dal 1374 al 1810 da cui ne prese il nome, versò lacrime dall’occhio destro. Alcuni astanti, meravigliati e increduli vollero asciugare le lacrime con pezzuole, ma queste continuarono ad uscire scorrendo per la gota, lasciando una traccia sul nitido volto.
Altri due miracoli legate a questa Madonna sono rimasti nella storia, le apparizioni del 1517 e del 1522. Per questo è chiamata La Madonna delle lacrime di Pennabilli , e nel Montefeltro è l’immagine mariana più celebre e venerata con il titolo di Santa Maria novissima delle Grazie, o più semplicemente Madonna delle Grazie.
Il prodigio delle lacrime suscitò grande impressione e venne giudicato un pietoso, materno avvertimento di sventure che non tardarono a verificarsi.
Nel 1517, durante la guerra mossa da Lorenzo de’ Medici a Francesco Maria della Rovere, Pennabilli fu assediata dai fiorentini, ma il 17 febbraio la Madonna apparve sulle mura di cinta e mise in fuga gli assedianti. Il fatto si ripeté il 22 febbraio 1522. Le truppe al comando di Giovanni dalle Bande Nere, si accamparono nuovamente sotto le mura tentando la capitolazione della città e della rocca.
Il Duca di Urbino, constatata la situazione di forte minoranza, consigliò alla popolazione di lasciare la città. Tutti fuggirono all’infuori di 14 valorosi soldati. All’alba alcuni di essi scesero per trattare la resa. I nemici accettarono a condizione che tutti si consegnassero come ostaggi. Nella disperazione e nel dolore quei pochi si ritirarono a consiglio. Scesa la notte, mentre i nemici si aggiravano intorno alle mura cercando di penetrare nel castello nel cielo, tra un fortissimo bagliore riapparve l’immagine della Vergine con il Figlio in braccio. La città fu nuovamente salva.
L’immagine è ancora molto venerata e il terzo venerdì di marzo, detto “venerdì bello”, a ricordo di quello del 1489, a Pennabilli si svolgono solenni celebrazioni.