27 maggio – Allarga la tua tenda

Uno dei primi apostoli che abbiamo incontrato ci disse che era difficile parlare dello Spirito Santo, però non lo si può tacere. Fin dai primi tempi della vita della Chiesa ci si è serviti di immagini. Ne abbiamo già viste diverse: il fuoco, il vento gagliardo, la colomba. Questa sera ci parlerà dello Spirito Santo l’apostolo Pietro. Ironia! Pietro ha le chiavi in mano, ma tutto è spalancato: porte e finestre. Un terzo dello spazio e del colore della Pala descrive quello che sta fuori dal cenacolo, come a dire che tutto è diventato cenacolo. Lo Spirito ormai abbraccia ogni cosa: «Spiritus Domini replevit orbem terrarum (lo Spirito del Signore ha riempito la faccia della terra)».
Si intravvedono paesaggi di montagna, vegetazioni che si stagliano su di un cielo terso, guglie ed edifici che svettano sulla città… Tutto sembra dire che il potere delle chiavi non è dato per chiudere, ma per aprire: «Allarga la tua tenda Israele», così cantava un antico profeta.
Lo Spirito Santo ha spalancato il cenacolo sulla città e costringe i discepoli ad aprirsi, ad uscire fuori, a parlare in lingue diverse in modo che tutti possono capire. Ognuno che passa per la piazza sente gli ospiti del cenacolo parlare nella propria lingua e si domandano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?». Tra la gente si diffondono stupore e perplessità. Qualcuno sussurra: «Questi che parlano, forse si sono ubriacati. Pietro – che Gesù ha costituito capo del collegio apostolico, pastore del gregge – va verso la folla e dice: «Non siamo ubriachi; sono appena le nove del mattino! Vi annuncio che si sono adempiute le profezie, promesse ai nostri padri. Lo Spirito di Dio è sceso sul mondo! Noi ne siamo testimoni. Dio ci ama immensamente e vuole che lo diciamo a tutti: agli Ebrei e agli stranieri». «È nata la Chiesa – dice Pietro: “Lo Spirito Santo, sceso visibilmente nel cenacolo dove noi eravamo rinchiusi per paura, ci dice di gridare la sua presenza al mondo intero”. Dio ha mandato a noi il suo Figlio: è Gesù di Nazaret, ucciso dal nostro rifiuto e poi risorto. Lui ci dona lo Spirito Santo che ci unisce e ci fa essere un segno per l’unità di tutti gli uomini, un vessillo innalzato per i popoli, proprio come aveva predetto Isaia».
«Vedete quanto amore?», dice Pietro. «Capite perché non possiamo tacere? Su questa salvezza indagarono i profeti, che predissero la grazia a noi destinata, cercando di scrutare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in loro. E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, per tutti, si trovano ad essere ministri di quelle cose che vi sono state annunziate. Lo Spirito Santo da allora non ha smesso di plasmare la Chiesa. Molti la criticano o non la capiscono. Ci sono anche persone che la contrappongono a Gesù: “Gesù sì, la Chiesa no”. Succede perché non sanno andare in profondità, dentro al mistero che anima la Chiesa. Un paragone: il carbone e il diamante hanno la stessa composizione chimica ma, per effetto della pressione e della temperatura, il carbone opaco e nero si trasforma in un diamante trasparente e splendente. Così è avvenuto e avviene nella Chiesa. La Chiesa è un popolo radunato dall’Amore e trasformato dallo Spirito. Poi, come il cemento unisce le pietre, così la Chiesa è formata dai cristiani in unico edificio spirituale. Ne consegue che la Chiesa è il popolo del Messia, che ha per legge il comandamento dell’amore, ha per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio, ha Cristo come capo, per finalità il Regno di Dio».
Pietro ci ha ricordato che la Chiesa è essenzialmente missionaria, partecipe ad ogni vicenda umana, tanto da poter dire che ogni gioia, ogni speranza, ogni dolore… in fondo gli appartiene. La Chiesa è cattolica, perché abbraccia tutti gli uomini e tutto l’uomo, tutte le sue componenti; si fa dialogo ed incontra ogni cultura ed ogni persona, anche di convinzione diversa; è disponibile verso tutti coloro che, pur credenti, non conoscono ancora il Signore Gesù. Verso tutti la Chiesa è impegnata a raccogliere i segni della presenza dello Spirito Santo.

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Nella giornata di domani dedichiamo la nostra preghiera alle missioni e ai missionari. Domandiamo al Signore che la tenda della Chiesa si allarghi sempre più. Continuiamo il gioco del “prediletto” della Madonna nella nostra famiglia.