Natale 2021

Buon Natale! Con queste semplici parole evochiamo un avvenimento straordinario e tuttavia caro e familiare: la nascita di un Bambino, «grande gioia che è di tutto il popolo».
È così per la nascita di ogni bambino, ma di Gesù la fede insegna l’origine divina e la missione salvatrice. Gesù è di tutti, è per tutti, è con tutti.
Il vigore del suo messaggio di amore e di pace si rinnova ogni anno, ma non nega le fatiche che sembrano volerci togliere la speranza. Non siamo di quelli che celebrano il Natale per dimenticare o per evadere dalle preoccupazioni che segnano questi nostri giorni o per fingere che non ci siano problemi attorno a noi e dentro di noi.
Auguro a tutti di saper ascoltare, come fosse la prima volta, «il grido nella notte e vedere la luce apparsa nelle tenebre». Un grido che i padri e le sentinelle della storia hanno ascoltato e trasmesso prima di noi.
Al di là di una effimera emozione, al di là delle pur belle tradizioni esteriori, propongo di ascoltare l’incredibile messaggio del Natale, del Dio per noi, con noi e in noi.
Sorprende un passo del profeta Isaia che viene proclamato il giorno di Natale: è un invito al canto e alla lode: «Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme». Come possono le “rovine” trovare motivi di canto e di gioia? Siamo segnati da fallimenti, distacchi, dispiaceri, preoccupazioni…
Il fatto è che il Bambino di Betlemme – il Verbo fatto carne – è venuto a prendere per salvare e riscattare ciò che è suo, perché «tutto ciò che esiste è stato fatto per lui e in vista di lui»; si è coinvolto nella nostra fatica di esistere per ridonare a tutti la certezza che qualcosa può cambiare, anzi che tutto può cambiare, e per darci questa speranza come compagna di viaggio. Egli cammina davanti a noi e noi – dietro a Lui – siamo carovana di fratelli che si aiutano per le inquiete strade della terra. Abbiamo intelligenza, cuore e ginocchia. Intelligenza per cercare verità e vie sempre nuove, cuore per non lasciare indietro nessuno e comprenderci di più, ginocchia per pregare gli uni per gli altri, per chiedere aiuto a Colui che ci è vicino. Dipende da ciascuno di noi se oggi è Natale o non è Natale. Il Bambino Gesù si consegna a noi: lasciamolo entrare nella nostra casa, nella nostra vita, là dove realmente ci troviamo.
Auguri: è Natale!

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro