Tempo del creato

Il periodo che va dal 1° settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, al 4 ottobre, festa di San Francesco, è il Tempo del Creato. Si tratta di un tempo durante il quale, con tutti i fratelli e sorelle della famiglia ecumenica, si rinnova la nostra relazione con il Creatore e tutto il creato attraverso la preghiera e l’azione.

“Che scorrano la giustizia e la pace” è il tema scelto quest’anno, ispirato dalle parole del profeta Amos il quale ci dice che Dio vuole che regni la giustizia e che ciascuno deve cercare di essere giusto in ogni situazione per rendere possibile alla vita di fiorire in pienezza.

Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata ci invita ad osservare quanto il mondo sia ancora permeato dall’ingiustizia ambientale e climatica. Il consumismo rapace ed egoistico che stravolge il ciclo dell’acqua del pianeta, insieme all’uso di combustibili fossili e all’abbattimento delle foreste, creano le condizioni per l’innalzamento delle temperature, la siccità e la carenza idrica sempre più diffusa, a cui si aggiunge lo sfruttamento predatorio e l’inquinamento delle acque da parte dell’industria.

Difronte a questa situazione Papa Francesco invita ad unirci nell’impegno per la giustizia e la pace, “Uniamo le nostre mani e compiamo passi coraggiosi affinché la giustizia e la pace scorrano in tutta la Terra”, aiutandoci in questo indicando alcune vie concrete per risanare la nostra casa comune.

La prima indicazione è quella di contribuire cambiando i nostri cuori, una conversione ecologica per rinnovare il nostro rapporto con il Creato affinché lo riconosciamo e lo custodiamo come un dono. Una conversione, ci dice, che richiede di praticare il rispetto ecologico in quattro direzioni: verso Dio, verso i nostri simili di oggi e di domani, verso tutta la natura e verso noi stessi.

La seconda indicazione è la necessità di cambiare i nostri stili di vita, riconoscendo e pentendoci dei nostri peccati ecologici che danneggiano il mondo naturale e i nostri fratelli e sorelle. Concretamente questo significa adottare stili di vita con meno sprechi e consumi inutili, attenti alle nostre abitudini e scelte economiche così che tutti possano stare meglio. La cura del Creato richiede scelte personali positive, come l’uso moderato delle risorse, una gioiosa sobrietà, lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti e la scelta di prodotti e servizi ecologicamente e socialmente responsabili.

Oltre all’impegno a livello personale, il Papa invita ad un impegno collettivo per trasformare le politiche economiche che governano le nostre società, soprattutto quelle che favoriscono una ricchezza scandalosa per pochi e condizioni di degrado per tanti, una situazione contraria alla pace e alla giustizia. Un’occasione propizia per un cambiamento in questo senso potrebbe essere l’incontro dei leader mondiali al vertice COP28, in programma a Dubai a fine anno, per cercare di ridare slancio agli impegni dell’Accordo di Parigi per frenare il rischio del riscaldamento globale.

“Alziamo la voce per fermare questa ingiustizia verso i poveri e verso i nostri figli, che subiranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico. Faccio appello a tutte le persone di buona volontà affinché agiscano in base a questi orientamenti sulla società e sulla natura”.

Gian Luigi Giorgetti
Direttore della Commissione Pastorale Sociale e del Lavoro

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