Cura e Tutela: Vademecum per la Diocesi

Ci sono strumenti e sussidi più qualificati, completi e adeguati per quanto riguarda la cura e la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Perché allora questa brossura diocesana sull’argomento?
Molti hanno chiesto un Vademecum più agile, diretto, pratico e ugualmente serio. Eccolo! Persino con una grafica accattivante. Mi propongo di presentarlo anche con l’intento di valorizzare il lavoro che sta svolgendo il Servizio Diocesano Tutela Minori, un lavoro prezioso quanto discreto.
Chiedo che questa pubblicazione sia a disposizione di ogni educatore, catechista, responsabile di gruppo o di associazione; vorrei trovasse posto nella loro “cassetta degli attrezzi”. Confido nella collaborazione dei parroci per una distribuzione capillare.
L’iniziativa dice l’attenzione premurosa verso il mondo dei bambini e dei ragazzi. I casi problematici e criminali (ahimè succedono) non possono e non devono rallentare o bloccare la gioia per la missione educativa tra i piccoli. L’obiettivo è anzitutto prevenire.
Il presente Vademecum è stato pensato, progettato e scritto come sussidio per un adeguato servizio di prevenzione e di educazione. Un primo frutto del Vademecum è che potrebbe essere traccia per l’avvio di momenti di confronto, studio e riflessione su cura e tutela dei minori: uno strumento utile per la comunità cristiana e indispensabile per i Consigli Pastorali.
Mi sia consentito un breve richiamo a quanto ho detto nella “Veglia di preghiera per le vittime e ai sopravvissuti agli abusi”. Sono parole che possono aiutare ad affrontare la sofferenza di chi è stato vittima e di chi patisce per gli scandali a causa di comportamenti cattivi o impropri specialmente nei nostri contesti, comportamenti che purtroppo investono tutta la società. «Parlare e pregare attorno a questo tema può toccare punti fragili della nostra vita, rendendoci pensierosi, preoccupati e magari silenziosi. Come comunità cristiana potremmo correre il rischio di chiuderci in una posizione di autodifesa oppure cadere nella tentazione di parlare o pensare a situazioni o persone in modo non appropriato. Succede di sentirsi traditi, confusi, feriti, arrabbiati… “Quando uno scandalo scoppia nella Chiesa – mi diceva un caro amico e collega – quello scandalo è come un parafulmine: attira tutto il negativo che la gente sente verso la Chiesa”. Tante ferite, presenti e del passato, anche se non hanno niente a che fare con la pedofilia, vengono fuori. Allora vi invito – lo faremo anche con un gesto simbolico – a guardare Gesù Crocifisso: ha assunto tutto il negativo, il tradimento, le situazioni impossibili, l’assenza di aiuto… consumando tutto in sé nell’amore, e così ha trasformato tutto in amore. Egli si è fatto piaga per risanare tutte le piaghe. Accettiamo di essere a nostra volta “parafulmini”, lasciando che il negativo ci colpisca, che la sofferenza di chi è stato vittima gravi su di noi, e poi consegniamo tutto, come ha fatto Gesù, nelle mani di Dio Padre, credendo al suo amore: la preghiera di stasera – lungi dall’essere un comodo rifugio o un artificio consolatorio – ci aiuti a dare un nome ai tanti dolori e a guardarli con verità e maturità, a partire da quelli legati agli abusi sessuali, ma non solo. Creiamo lo spazio dove lo Spirito Santo possa agire in modo profondo nel cuore di ognuno» (cfr. Omelia nella Veglia di preghiera per le vittime, 18.11.2022). La Chiesa Cattolica ha avviato un radicale movimento di purificazione, di riparazione e di nuove prassi, soprattutto per quanto riguarda gli abusatori che, per il mandato che è stato loro conferito, sono incoerenti e, coi fatti, smentiscono le loro scelte etiche e di fede. Anche un solo caso sarebbe un crimine gravissimo. Credo si debba dare atto di questo impegno di cura e prevenzione, profuso soprattutto per il bene che vogliamo ai più piccoli e ai più indifesi.

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

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Chiesa in preghiera per una cultura del rispetto

La Chiesa si è raccolta in preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi. Al Santuario di Valdragone il Vescovo ha voluto sottolineare la forte partecipazione, se non come numero sicuramente come comunione interiore, dei presenti. Quando ad essere minacciata è la dignità dei bambini, la preoccupazione deve riguardare non solo i fedeli ma tutte le persone di buona volontà. «A volte – ha detto il Papa – la realtà dell’abuso e il suo impatto devastante sulla vita dei piccoli sembrano sopraffare gli sforzi di quanti cercano di rispondere con amore e comprensione». La strada verso la guarigione è lunga, è difficile, richiede una speranza ben fondata, la speranza in Colui che è andato sulla croce. Gesù risorto porta per sempre quelle piaghe per dirci che Dio ci salva non “saltando” le nostre sofferenze, ma attraverso le nostre sofferenze. L’abuso, in ogni sua forma, è inaccettabile. «La testimonianza dei sopravvissuti – ha ricordato il Pontefice – rappresenta una ferita aperta nel corpo di Cristo che è la Chiesa». Di qui l’esortazione a lavorare per far conoscere queste ferite, cercare coloro che ne soffrono e riconoscere in queste persone la testimonianza del nostro Salvatore sofferente. Monsignor Andrea Turazzi ha subito raccolto l’invito di Papa Francesco e dopo avere istituito il Servizio diocesano per la tutela dei minori, ha annunciato a breve la diffusione di un vademecum – curato da educatori e psicologi – per aiutare famiglie, insegnanti e chiunque lavora a contatto con i più piccoli a riconoscere quei segnali che nascondono un malessere. È invece già operativo il centro di ascolto che chiunque può contattare proprio per tutelare i minori:   
E-mail: tutelaminori@diocesi-sanmarino-montefeltro.it
Cell. 346 7254983
Cell. 366 9067192

Servizio Diocesano Tutela Minori

2° Giornata di preghiera per le vittime e la tutela dei minori

La Chiesa in preghiera per una cultura del rispetto. Il 18 novembre, alle 21, al Santuario Cuore Immacolato di Maria a Valdragone (RSM), l’appuntamento è con la seconda giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Il Vescovo Andrea Turazzi che, come richiesto da papa Francesco, ha dato vita al Servizio diocesano per la Tutela dei minori, chiede a tutti di usare l’arma più potente che il Signore ci ha dato: la preghiera. Questo non significa chiudere gli occhi davanti alle ferite provocate da ogni forma di abuso – e per questo nasce il Servizio diocesano – ma rivolgersi a Dio, fiduciosi del conforto del Signore. La nostra comunità è chiamata, proprio con la preghiera, a sostenere questa nuova coscienza, perché non ci può essere guarigione senza la presa in carico del dolore degli altri.

Servizio Diocesano Tutela Minori

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Venerdì 18 novembre ore 21
Santuario Cuore Immacolato di Maria in Valdragone (RSM)
Veglia di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi

Lettera del Vescovo Andrea

1° Giornata nazionale di preghiera per le vittime degli abusi

La Conferenza Episcopale Italiana ha istituito una Giornata di riflessione e di preghiera per le vittime degli abusi, con tutto quello che comporta di sofferenza e anche di scandalo: il 18 novembre.

La CEI ha preparato alcuni materiali da utilizzare per la preghiera «per sostenere i cammini di recupero umano e spirituale delle vittime e dei sopravvissuti, da chiunque siano stati feriti, così gravemente, dentro o fuori dalla Chiesa, per le famiglie e le comunità colpite dal dolore per i loro cari». (dall’introduzione alla preghiera di Mons. Lorenzo Ghizzoni, Vescovo di Ravenna-Cervia e Presidente del Servizio Nazionale Tutela Minori):

il pieghevole (Pdf) realizzato per animare la 1a Giornata di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi in formato a pagina doppia e a pagina singola;

– una proposta per la preghiera universale;

– uno schema adattabile per una veglia di preghiera parrocchiale o diocesana;

altre preghiere preparate dalla Pontificia Commissione per la tutela dei minori.