In onore di mons. Luigi Negri

“Uomo di fede e maestro di cultura”

Capita spesso, parlando con amici qui in Diocesi come pure tra le tante persone che quotidianamente si incontrano, di ricordare la figura di Mons. Luigi Negri, nostro vescovo dal 2005 al 2012. E il conversare spazia dalle considerazioni sulla sua persona alle riflessioni sul suo insegnamento, in particolare sull’impegno nel realizzare proprio qui, in questa piccola Diocesi e in questa antica Repubblica, il grandioso incontro con il Papa Benedetto XVI.
Per questo riteniamo che il prossimo Convegno in suo onore sia l’occasione di una ripresa di un magistero che ha segnato i cuori di tanti, nella prospettiva di quella «fede che diventa cultura» che tanto può dare ancora agli uomini di questo tempo drammatico, così bisognosi di chiarezza e responsabilità.
Non sarà una commemorazione, ma lo sprone a realizzare quella esperienza di bene che una fede vissuta sa suggerire.

La formula indicata “in onore” vuole ricordare l’attualità di questa grande figura che ha dedicato la vita nella fedele sequela a Cristo ed alla sua Chiesa, mediante il contributo dato attraverso la specificità della sua personalità. Essa è il frutto pieno di una figliolanza – manifestata in oltre 50 anni – nei confronti del servo di Dio don Luigi Giussani il cui carisma è stato determinante fin dalla gioventù, dagli anni del liceo.

Ecco, in sintesi, il Programma di questo importante Convegno, i cui relatori possono aiutarci a riscoprire il fascino e la forza di un Pastore tra noi.

Prima sessione 9,30 – 12,30 “Fede e ragione: un incontro per il bene dell’uomo” con Card. Gerhard Ludwig Müller, Prof. Rocco Buttiglione, Dott. Alfredo Mantovano

Seconda sessione: 15,00 – 18,00 “Missione, ‘autorealizzazione’ della Chiesa” con Mons. Giampaolo Crepaldi, Madre Monica della Volpe, Prof. Marco Cangiotti.

Centro Internazionale Giovanni Paolo II – CulturaCattolica.it – Associazione Culturale “La Contea degli insorgenti”

Con la collaborazione:
Diocesi di San Marino – Montefeltro

Con il patrocinio:
Segreteria di Stato agli Affari Esteri della Repubblica di San Marino
Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana

Con l’adesione:
Associazione culturale Tu Fortitudo Mea – Milano
Fondazione Enrico Zanotti – Ferrara
Confraternita – Ferrara
Cooperativa Culturale Il Sentiero – San Marino
Centro Sociale S. Andrea – San Marino
Identità Europea – Rimini
Associazione Culturale Il Crocevia – Cesena
Associazione culturale Pantos – Riccione
Compagnia dei Tipi Loschi – San Benedetto del Tronto
Associazione Centro Culturale don Luigi Negri – Fano
Associazione Studentesca Aficionados- San Nicandro Garganico
Centro Culturale San Francesco del Carlo Alberto – Moncalieri
Comitato Amici di Rolando Rivi – Reggio Emilia
Scuola di Cultura Cattolica – Bassano del Grappa

don Gabriele Mangiarotti

 

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Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace

In questo momento così tragico per la Terra Santa, facciamo nostre le parole di Sua Eminenza il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini: «Non possiamo lasciare che la morte e i suoi pungiglioni (1Cor 15,55) siano la sola parola da udire. Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido».

La Presidenza della C.E.I. – a cui la Diocesi si unisce – ha deciso di promuovere una Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione. La data scelta è MARTEDI’ 17 OTTOBRE, in comunione con i cristiani di Terra Santa, secondo le indicazioni del Patriarca di Gerusalemme che, a nome di tutti gli Ordinari, ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi «nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione».

Giornata dei medici e degli operatori sanitari

Mercoledì 18 ottobre ricorre la festa del patrono dei medici e del personale sanitario, San Luca Evangelista, pure lui medico secondo la tradizione.
Una bella opportunità per esprimere la comune considerazione verso quanti fanno della professione e della ricerca scientifica una vera e propria missione.
Per medici e personale sanitario un’occasione di incontro nella preghiera e, per tutti, impegno nella cura verso chi è ammalato.
La fede porta sempre alla speranza e la speranza sostiene le opere dell’amore.
La Commissione diocesana per la pastorale sanitaria organizza e anima una celebrazione eucaristica mercoledì 18 ottobre alle ore 18 nel Santuario del Cuore Immacolato in Valdragone (via delle Felci, 3 – RSM).
L’invito è esteso a tutti.

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

Insieme alla Commissione della pastorale sanitaria

Celebrazione in ricordo di don Giovanni Minzoni

I TEMPI FORTI RICHIEDONO ANIME FORTI!
Celebrazione eucaristica nel centenario del martirio di don Giovanni Minzoni

Don Giovanni Minzoni, parroco di Argenta (Ferrara), morto 100 anni fa per un’aggressione da parte di alcuni esponenti del fascismo locale, a causa della sua opera educativa può essere pregato e invocato come “Servo di Dio”.
È iniziato lo scorso 7 ottobre il processo di beatificazione con la raccolta di testimonianze e documenti sull’eroicità delle virtù.
Ad un amico, qualche giorno prima del suo martirio, don Minzoni aveva confidato:
«Mi fanno colpa dell’influenza spirituale che ho nel paese… ma che debbo farci se il paese mi vuole bene? Come un giorno per la salvezza della patria offersi la mia giovane vita, felice se a qualche cosa potesse giovare, oggi mi accorgo che battaglia più aspra mi attende: ci prepariamo alla lotta tenacemente e con un’arma che per noi è sacra e divina, quella dei primi cristiani: preghiera e bontà. Ritirarmi sarebbe rinunciare ad una missione troppo sacra. A cuore aperto, con la preghiera che spero mai si spegnerà sul mio labbro per i miei persecutori, attendo la bufera, la persecuzione, forse la morte per il trionfo della causa di Cristo. La religione non ammette servilismi, ma il martirio».
Don Minzoni è caduto sotto i colpi dei suoi aggressori bagnando di sangue i sassi di una strada della sua parrocchia: era il 23 agosto 1923. Fu martire della carità evangelica, della carità pastorale, della carità sociale e politica, ma soprattutto della carità educativa – per questo vogliamo ricordarlo – che lo spinse a proporsi come “padre” per i giovani disorientati del dopoguerra, offrendo valori stabili, evangelici, trascendenti ben oltre le ideologie circolanti, organizzando la pastorale giovanile a fondare gruppi Scout e di Azione Cattolica, inventando forme nuove di formazione.
Sabato 21 ottobre, nella Basilica di San Marino Città (RSM), alle ore 18 la Diocesi, insieme all’Associazione Scout sammarinese (AGECS) invita ad un momento di riflessione e alla celebrazione della Messa in ricordo di don Giovanni Minzoni.
Valeva per allora, vale per oggi: i tempi forti richiedono anime forti!

Veglia diocesana di preghiera per le missioni

“Cuori ardenti e piedi in cammino” è il tema che Papa Francesco ha scelto per la Giornata Missionaria Mondiale 2023, prendendo spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus.
La Veglia diocesana di preghiera missionaria sarà venerdì 20 ottobre alle ore 20:45 presso il Santuario del Cuore Immacolato in Valdragone (RSM).
«È interessante notare – osserva il direttore del Centro Missionario diocesano, don Rousbell Parrado – che la nostra Diocesi ha due patroni missionari: san Marino e san Leo, per questo vorrei condividere “i cuori ardenti e i piedi che camminano” di due dei nostri missionari che hanno dato l’avvio al Centro Missionario: don Erminio Gatti e don Marino Gatti. Fratelli di sangue, fratelli sacerdoti e fratelli missionari che hanno camminato non solo in tutto il territorio della Diocesi, ma anche in diverse terre di missione: dal Ciad, al Mozambico, India, Tanzania, Etiopia, Messico, Bangladesh e Vietnam. I due parroci hanno, inoltre, accompagnato tanti fedeli nei Campi di Lavoro Missionario, facendo sì che ogni comunità ed ogni persona fosse un continuo “campo di lavoro missionario”». Durante la serata verranno proposte anche le testimonianze di altri missionari partiti dalla Diocesi o arrivati in Diocesi.

Centro Missionario Diocesano

Omelia nella S.Messa per l’Insediamento degli Ecc.mi Capitani Reggenti

San Marino Città (RSM), basilica del Santo Marino, 1° ottobre 2023

XXVI domenica del Tempo Ordinario

Ez 18,25-28
Sal 24
Fil 2,1-11
Mt 21,28-32

Eccellentissimi Capitani Reggenti,
Onorevoli Signori,
carissimi tutti,
al centro della breve pagina evangelica appena proclamata, colpisce l’espressione forte di Gesù rivolta a coloro che si ritengono giusti, non bisognosi di ravvedimento e di misericordia: «In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio». Ben venga la sberla, se scuote il perbenismo spirituale e la presunzione. Gesù, abilmente e amabilmente, provoca con l’idea del sorpasso! Ci sono persone ritenute “fuori strada”, lontane, “bocce perse”, che alla fine sorprendono, si fidano e passano avanti.

Ancora una volta Gesù ricorre al metodo parabolico: esemplifica perché capisca chi ascolta. Notate: per coinvolgere introduce la parabola con un «che ve ne pare»?
È il caso di due figli ai quali il padre ha rivolto l’invito a lavorare nella vigna. Il primo dichiara francamente che non ne ha voglia, ma poi va. Il secondo dice “sì” e poi non va. La parabola è indirizzata, di per sé, ai capi del popolo giudaico, non disposti ad accogliere il messaggio di Gesù ed è un estremo tentativo di scuoterli e di attrarli allo splendore della grazia. Dio vuole la salvezza di tutti!
Il racconto vale anche per noi, mette a confronto due atteggiamenti: in ognuno di noi ci sono i due figli, un cuore che dice “sì” e uno che dice “no”. Un cuore diviso.
Ancora una volta il Maestro ci ripete che le buone parole e le buone intenzioni da sole non bastano. Occorre la concretezza delle decisioni buone. «Non chi dice “Signore, Signore” entrerà nel Regno dei Cieli – dice Gesù – ma colui che fa la volontà del Padre mio» (Mt 7,21). Compiere le opere della giustizia e della solidarietà: questo vale! Nella parabola del giudizio finale Gesù riterrà fatte a sé le opere di misericordia: «Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato…» (cfr. Mt 25,31-46). Ci è stato chiesto nella Seconda Lettura (dalla Lettera di San Paolo ai Filippesi) di «avere gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù». Sono sentimenti di condivisione e di partecipazione. A proposito di giustizia, ricordo il pensiero di Papa Francesco: «Guerre, attentati, persecuzioni per motivi razziali o religiosi, e tanti soprusi contro la dignità umana vengono giudicati in modi diversi a seconda che convengano o meno a determinati interessi, essenzialmente economici. Ciò che è vero quando conviene a un potente, cessa di esserlo quando non è nel suo interesse. Tali situazioni di violenza vanno moltiplicandosi – conclude il Papa – dolorosamente in molte regioni del mondo».
Siamo tutti scossi dalla tragedia dei migranti e ora voglio ricordare un’altra tragedia che ferisce il cuore degli uomini e dei cristiani in particolare: è la sorte di migliaia e migliaia di Armeni che sono scacciati dalla loro terra nell’Artsakh per rifugiarsi nell’Armenia. Non ho le competenze per orientare una riflessione così delicata, che tocca una complessa situazione internazionale, ma sono coinvolti e provati uomini, donne, bambini e anziani cristiani. Chiedo giustizia per loro, la cui vita e storia vale certamente più di ogni progetto politico e di ogni vantaggio economico.

Tornando alla parabola dei due figli, possiamo infine domandarci: che cosa è successo nel figlio che si è pentito ed è andato al lavoro nella vigna? Ha cambiato il suo modo di pensare il padre, la vigna, l’obbedienza. Il padre: non è più visto come un padrone, affarista e oppressivo, che pensa solo al lavoro e al guadagno, ma come un padre che cerca una relazione bella con i figli. La vigna è il vasto orizzonte che appassiona il padre e del quale vuol rendere partecipe e corresponsabile il figlio: «Tutto ciò che è mio è tuo» (Lc 15,31). L’obbedienza: non una risposta servile, un’esecuzione formale, ma una corrispondenza d’amore. In fondo, quel padre sogna una casa non abitata da servi, ma da figli corresponsabili. Non gli interessano tanto gli atti obbedienti, ma un cuore obbediente. E noi cosa pensiamo della relazione dei figli con il Padre e del vasto campo del nostro impegno e delle nostre responsabilità? La risposta al nostro cuore.

Ordinazione diaconale Saverio Tani

La Diocesi di San Marino-Montefeltro ha la gioia di annunciare l’ordinazione diaconale dell’accolito Saverio Tani, che si terrà nella Cattedrale di San Leo (RN) domenica 8 ottobre alle ore 16.

Saverio ha fatto un lungo percorso di formazione spirituale, teologica e pastorale ed ora entra nella bella realtà dei diaconi permanenti in servizio pastorale alla Diocesi.

Siamo tutti invitati a pregare per Saverio e per il dono di vocazioni diaconali, sacerdotali, religiose e missionarie, insieme alla richiesta al Signore di famiglie cristiane.

Convegno delle famiglie

Domenica 15 ottobre dalle ore 9.30 presso il teatro parrocchiale di Novafeltria si terrà il 21° Convegno diocesano delle famiglie sul tema: “Sessualità nella coppia: aspetti relazionali ed educativi” con Nicoletta Russo e Davide Oreglia, sposi attivi nella pastorale familiare nazionale e autori di libri.

“Care famiglie, care coppie di sposi, fidanzati e cari amici tutti. Vogliamo invitarvi a questo momento diocesano: un’occasione di formazione e riflessione su un tema delicato e profondo e, allo stesso tempo, un tema che la società moderna rende sempre più superficiale, sottoponendolo a equivoci e fraintendimenti”: questo il caloroso invito rivolto dall’Ufficio Famiglia diocesano, che ha organizzato l’evento.
“Una bella occasione per sentirsi famiglia di famiglie”.

 

 

Giornata del Mandato

EMMAUS È QUI!
La Diocesi ha un volto e si riconosce in tanti volti!

«Ricominciare. Ricominciare sempre. Ricominciare nella speranza». È questo il messaggio che il vescovo Andrea ha lanciato nella recente festa di San Marino. È il caso, appunto, dell’apertura del nuovo anno pastorale: domenica 24 settembre alle ore 16 a Pennabilli nella Cattedrale, centro sacramentale e spirituale della Diocesi. L’intitolazione dell’incontro, da sempre, suona così: “Giornata del Mandato”. Di solito si sottintende Mandato “agli operatori pastorali”, ma sorge subito un’obiezione: non sono tutti i battezzati, senza eccezione, ad essere inviati per l’annuncio del Vangelo?
È tutta la comunità diocesana, infatti, che superando frammentazioni, fughe in avanti o ritardi, si riallinea e prende coscienza di essere Chiesa missionaria.
L’invito all’incontro è rivolto a tutti, a costo di sentirsi stipati (ma non sarà così!), gomito a gomito, nella Cattedrale bellissima, ma – ahimè – insufficiente ad abbracciare tutti. Tuttavia, vi sono nella comunità diversità di ministeri, di servizi, di carismi a cui fratelli e sorelle sono chiamati o per cui si rendono disponibili: tutte persone alle quali la comunità assicura sostegno, gratitudine e preghiera. Il Vescovo darà loro, insieme alla sua benedizione, un mandato formale, perché siano consapevoli di un riconoscimento e di una grazia particolare per il loro servizio. Questo momento diocesano, che accade normalmente la quarta domenica di settembre, può essere preceduto o seguito da un momento parrocchiale analogo di presentazione e di avvio dell’anno pastorale.
Il pomeriggio nella Cattedrale di Pennabilli avrà il carattere di “festa del rientro”; in verità non si è mai usciti… Dopo la sosta estiva delle attività, con l’autunno riprende il cammino. Sono in tanti che, pur provenienti da parrocchie diverse, attraverso questi momenti partecipativi hanno stretto amicizie e legami: la Diocesi ha un volto e si riconosce in tanti volti!
Il secondo momento vedrà la presentazione, a più voci, del “quaderno pastorale” per l’anno 2023/24, incentrato sul tema e sulla proposta di esperienze di Eucaristia vissuta, culmine e fonte della vita e della missione della Chiesa. Al centro verrà collocata l’icona biblica della cena di Emmaus, che farà da motivo ispiratore per tutto il cammino. Non si possono evadere alcuni interrogativi: «Che cosa sa dell’Eucaristia e che cosa crede la nostra comunità? Come ne trasmette la fede e come la celebra? Quale messaggio arriva al mondo circostante quando le comunità mettono al centro quel Pane?». Il quaderno pastorale, più che offrire lezioni teologiche o riformulazioni di una pastorale eucaristica, suggerisce un metodo per crescere nella vita eucaristica. «Dal sapere e dal sapore dell’Eucaristia – annota il quaderno – derivano gli atteggiamenti e le scelte pastorali che guidano il prossimo anno». Il testo allude alla ricaduta che l’Eucaristia ha nella vita, nella missione della Chiesa e nelle sue responsabilità sociali.
Non per giustapposizione o per semplice analogia, ma per un’intima relazione viene proposto un collegamento fra l’Eucaristia e il Cammino Sinodale, arrivato ormai alla tappa del discernimento, dopo un anno dedicato all’ascolto con l’esperienza della conversazione spirituale e un altro anno dedicato al lavoro seminariale nei Cantieri di Betania. «Nel Cammino Sinodale, come nella celebrazione eucaristica, il popolo radunato vive l’esperienza della grazia che viene dall’Alto, in quella partecipazione definita “actuosa” dal Concilio Vaticano II (cfr. SC 14), quindi capace di coinvolgere nella celebrazione comunitaria». Ecco perché viene proposto il racconto di Emmaus, una sorta di celebrazione eucaristica itinerante, che aiuta a vivere le dinamiche del camminare insieme. Ben si comprende il titolo che abbraccia tutto il cammino di quest’anno: “Emmaus è qui!”.
Il momento centrale del pomeriggio di Pennabilli sarà costituito dall’Adorazione Eucaristica: è tutta una Diocesi che vuole accogliere e proclamare la presenza, l’azione e l’auto-donazione di Gesù Cristo alla sua Chiesa e al mondo.

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CON LO SGUARDO VERSO L’EUCARISTIA

Dopo l’anno dedicato alla comunione (“Costruttori di comunità nei cantieri della vita”) il tema avrà uno sviluppo eucaristico. Ci saranno tempi e modi per approfondire come l’Eucaristia costruisca la comunione ecclesiale. Lo sguardo, il cuore, la speranza, sono già rivolti al Sacramento, che è sorgente della vita cristiana, pane che sostiene il cammino pastorale, «presenza, azione e auto-donazione di Cristo». L’Eucaristia rende presente e fa rivivere la Pasqua di morte e risurrezione di Gesù: introduce nell’ora di Gesù. Tutta la sua vita è stata e continua ad essere dono, dono offerto dal Padre e dono totale di sé: «Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine» (Gv 13,1): «Dio ha tanto amato il mondo da donare suo figlio» (Gv 3,16). Partecipando all’Eucaristia si condividono il Pane e il Vino offerti sull’altare, presenza reale, vera e sostanziale di Gesù Cristo, ma sarebbe riduttivo non cogliere nel Sacramento l’intero mistero di comunione trinitaria, mistero dell’auto-donazione stessa di Dio, che vuole l’edificazione della comunità e la costruzione della fraternità universale. L’Eucaristia non è offerta solo per i presenti, ma per tutti. Da questa contemplazione discendono grazia, luci, indicazioni per la vita, per le relazioni, per il nostro essere nel mondo. Col linguaggio catechistico si dice che “fare la Comunione” (ricevere il Sacramento) va di pari passo con “l’essere in comunione” con il Signore e con i fratelli. Il partecipare all’Eucaristia unisce, purifica, ridà slancio, fa progredire nella carità, conferma nella logica del dono, prepara la vita da risorti. Davvero l’Eucaristia è “fons et culmen” (SC 10).
L’Eucaristia sta di fronte alla Chiesa come il bene più prezioso, come segno dell’Alleanza definitiva di Dio con l’umanità, come programma di vita per ciascuno e per tutti.

Scarica la lettera-invito del Vescovo Andrea

Tempo del creato

Il periodo che va dal 1° settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, al 4 ottobre, festa di San Francesco, è il Tempo del Creato. Si tratta di un tempo durante il quale, con tutti i fratelli e sorelle della famiglia ecumenica, si rinnova la nostra relazione con il Creatore e tutto il creato attraverso la preghiera e l’azione.

“Che scorrano la giustizia e la pace” è il tema scelto quest’anno, ispirato dalle parole del profeta Amos il quale ci dice che Dio vuole che regni la giustizia e che ciascuno deve cercare di essere giusto in ogni situazione per rendere possibile alla vita di fiorire in pienezza.

Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata ci invita ad osservare quanto il mondo sia ancora permeato dall’ingiustizia ambientale e climatica. Il consumismo rapace ed egoistico che stravolge il ciclo dell’acqua del pianeta, insieme all’uso di combustibili fossili e all’abbattimento delle foreste, creano le condizioni per l’innalzamento delle temperature, la siccità e la carenza idrica sempre più diffusa, a cui si aggiunge lo sfruttamento predatorio e l’inquinamento delle acque da parte dell’industria.

Difronte a questa situazione Papa Francesco invita ad unirci nell’impegno per la giustizia e la pace, “Uniamo le nostre mani e compiamo passi coraggiosi affinché la giustizia e la pace scorrano in tutta la Terra”, aiutandoci in questo indicando alcune vie concrete per risanare la nostra casa comune.

La prima indicazione è quella di contribuire cambiando i nostri cuori, una conversione ecologica per rinnovare il nostro rapporto con il Creato affinché lo riconosciamo e lo custodiamo come un dono. Una conversione, ci dice, che richiede di praticare il rispetto ecologico in quattro direzioni: verso Dio, verso i nostri simili di oggi e di domani, verso tutta la natura e verso noi stessi.

La seconda indicazione è la necessità di cambiare i nostri stili di vita, riconoscendo e pentendoci dei nostri peccati ecologici che danneggiano il mondo naturale e i nostri fratelli e sorelle. Concretamente questo significa adottare stili di vita con meno sprechi e consumi inutili, attenti alle nostre abitudini e scelte economiche così che tutti possano stare meglio. La cura del Creato richiede scelte personali positive, come l’uso moderato delle risorse, una gioiosa sobrietà, lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti e la scelta di prodotti e servizi ecologicamente e socialmente responsabili.

Oltre all’impegno a livello personale, il Papa invita ad un impegno collettivo per trasformare le politiche economiche che governano le nostre società, soprattutto quelle che favoriscono una ricchezza scandalosa per pochi e condizioni di degrado per tanti, una situazione contraria alla pace e alla giustizia. Un’occasione propizia per un cambiamento in questo senso potrebbe essere l’incontro dei leader mondiali al vertice COP28, in programma a Dubai a fine anno, per cercare di ridare slancio agli impegni dell’Accordo di Parigi per frenare il rischio del riscaldamento globale.

“Alziamo la voce per fermare questa ingiustizia verso i poveri e verso i nostri figli, che subiranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico. Faccio appello a tutte le persone di buona volontà affinché agiscano in base a questi orientamenti sulla società e sulla natura”.

Gian Luigi Giorgetti
Direttore della Commissione Pastorale Sociale e del Lavoro

Scarica il Sussidio per la preparazione delle celebrazioni